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Daniela Zanellato: «Incentivi statali di complessa gestione, attenzione a chi ci si affida»

Mai come ora riqualificare gli infissi è l’opportunità di dare valore all’immobile accedendo anche a benefici fiscali, come racconta la titolare della Open serramenti di Istrana (Treviso)

Investire nella riqualificazione edilizia a partire dai serramenti è una scelta vincente «in assoluto e tanto più in questo momento in cui si può accedere agli incentivi straordinari previsti dal Governo nel Decreto Rilancio» spiega Daniela Zanellato, imprenditrice cinquantenne che ha fondato nel 1994 la Open Serramenti, azienda di Istrana (Treviso).

Quali sono i benefici di avere serramenti di qualità?

«Molto concretamente: si rinnova e quindi si dà maggiore valore alla propria abitazione, il comfort abitativo è essenziale, tanto quanto la maggiore sicurezza contro eventuali effrazioni che se ne ottiene. Inoltre il beneficio riguarda anche la bolletta: buoni serramenti, e soprattutto ben installati, possono produrre un risparmio energetico anche cinque volte superiore».

In che modo è quantificabile?

«Le faccio un esempio: la maggior parte delle case italiane ha un fabbisogno di 5 litri di gasolio per riscaldare un metro quadro di superficie. Noi ci occupiamo di case che arrivano a ridurre il consumo a un solo litro di gasolio per metro quadro all’anno. Si capisce che l’impatto in bolletta è significativo. Senza contare quanto sia importante ridurre il consumo di energie impattanti per il nostro ambiente».

Perché oggi più che mai è conveniente investire nella sostituzione degli infissi?

«Ora è il momento giusto per via dei bonus previsti: l’ecobonus che prevede una detrazione del 50%, e il superbonus ovvero la possibilità che lo Stato compensi addirittura il 110% dell’investimento nel caso di una ristrutturazione “pesante”. La vera novità che riguarda entrambi gli incentivi, è la possibilità di cedere il credito di imposta a un ente terzo o all’azienda fornitrice, e avere una immediata restituzione del denaro a copertura dell’investimento. Questo però è un aspetto molto complesso e mai come ora è necessario avere molta esperienza per capire come muoversi».

Quali sono secondo lei gli aspetti da valutare?

«È importante rivolgersi a fornitori che siano in grado di gestire queste pratiche e soprattutto prestare attenzione a chi ci si rivolge, per evitare il rischio di affidarsi ad aziende che dopo aver raccolto tanti crediti potrebbero non esistere più. La nostra scelta è stata lavorare assieme a una Esco con cui abbiamo studiato un processo collaudato e sicuro. Sono pratiche complesse da gestire, ma la consulenza finanziaria anche in questo ambito deve essere uno degli elementi del servizio, tanto quanto la qualità del prodotto».

Come scegliere a chi affidarsi?

«I serramenti sono prodotti che devono durare venti anche trent’anni. Ci sono tanti buoni serramenti, la vera discriminante è affidarsi ad un’azienda consolidata e presente nel territorio da anni. Per questo sproniamo i clienti a cercare quegli elementi che testimonino che quell’azienda da cui stanno acquistando esisterà ancora fra 20 o 30 anni, che sarà ancora sul mercato e che potrà rispondere a qualsiasi richiesta di garanzia o intervento. Per fare questo non serve una visura camerale, ci sono elementi che possono guidare il cliente e che spesso noi di Open sottolineiamo».

Ad esempio?

«Anzitutto capire qual è la procedura che mi viene proposta. Capire tutti i passaggi, come funziona la fornitura, il cliente deve sapere chi dell’azienda incontrerà nelle varie fasi, dallo showroom al cantiere. Poi la chiarezza del preventivo, che deve essere dettagliato e ben comprensibile. La precisione e soprattutto i tempi previsti. Infine un buon indicatore è capire la disponibilità del fornitore a venire in cantiere, prima per consigliare il cliente e poi per collaborare con tutti gli altri attori del progetto (progettista, impresa edile, impiantisti…). Quando consegno un preventivo, sono io fornitore che mi sto assumendo degli impegni che devo rispettare. È una questione di reputazione e di rispettabilità».

In che modo si crea la reputazione?

«Verificando la qualità del lavoro e del servizio dall’inizio alla fine e oltre. A tre anni dalla consegna lavoro noi ci assumiamo l’onere di andare a fare quello che per le auto si definisce il “primo tagliando”. Andiamo dal cliente, verifichiamo lo stato di conservazione dei serramenti e che tutto sia come previsto, facciamo le piccole eventuali registrazioni e manutenzioni di routine. Ci interessa verificare la qualità e la corrispondenza fra quanto promettiamo al momento della vendita e quanto si verifica a distanza di tempo. Motivo per cui è fondamentale non solo la qualità del prodotto ma anche la qualità della posa in opera, che va certificata».

In che senso?

«I rischi di un’installazione non precisa o non perfetta sono muffe, rumori, spifferi, cattivo funzionamento, persino l’integrità del prodotto».

E in che modo si certifica la posa in opera?

«Ci sono diversi livelli, ci sono certificazioni che prevedono la sola formazione in aula. Noi ci siamo rivolti a un ente certificatore tedesco l’istituto IFT di Rosenheim con cui abbiamo elaborato delle precise linee guida di installazione adattate al nostro territorio e a ciascuna situazione. Con cadenza periodica questo istituto viene a trovarci e fa dei sopralluoghi di verifica, sia in cantieri già chiusi, sia per i progetti ancora in fase di studio o di posa. Questo passaggio è decisivo, significa che non solo noi come installatori e fornitori, ma anche questo istituto si rende garante della corretta posa in opera a beneficio del cliente».

Più che vendere un prodotto voi vendete una consulenza…

«In un certo senso sì. L’obiettivo che ci prefiggiamo è che chiunque si rivolga a noi uscendo dal negozio abbia un bagaglio di conoscenze scientifiche e tecniche in più e che il momento di un acquisto così importante sia una bella esperienza, a prescindere da dove poi acquisterà realmente i serramenti o la porta o la tenda sole. Ciò a cui tengo di più è accontentare chi ho davanti perché è la mia maggiore soddisfazione. Per me è sempre stata una missione al di là del risultato economico».

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Open serramenti, un’innovazione lunga 26 anni

Daniela Zanellato ha fondato l’azienda nel 1994 a Istrana (Treviso) rivoluzionando il modo di intendere la vendita di infissi, diventando non solo rivenditori ma soprattutto consulenti tecnici e fiscali

Quando nel 1994 fondò l’azienda Open a Istrana (provincia di Treviso), Daniela Zanellato aveva solo 24 anni e una idea ben chiara su come rivoluzionare un settore come quello della fornitura di serramenti: «Ciò che ora sembra scontato allora era qualcosa di innovativo. Dovevamo occuparci del servizio, banalmente avere uno showroom – racconta Daniela Zanellato – Perciò non abbiamo pensato neanche un momento a costruire il prodotto, focalizzandoci invece sulla scelta del fornitore e soprattutto su tutto ciò che segue la fornitura, ovvero la cura della posa in opera e il servizio post vendita».

Nacque così la Open srl, azienda che nel settore iniziò subito a contraddistinguersi, forte della capacità comunicativa e consulenziale di Daniela e del primo socio. Dai 46 metri quadri di superficie del primo negozio, oggi la Open serramenti è arrivata a estendersi su quasi 400 metri quadrati e un magazzino per la logistica ben organizzato; nelle sue sale espositive è possibile toccare con mano centinaia di soluzioni, ricevere consulenza a ogni livello: da quella conoscitiva che precede l’ipotesi di acquisto, alla scelta del prodotto specifico, alla sua progettazione tecnica, la consulenza finanziaria fondamentale specialmente oggi alla luce dei nuovi incentivi governativi “eco” e “superbonus”, fino alla fase finale, quella più delicata, ovvero l’installazione. «La qualità delle procedure, i protocolli di sicurezza e controllo nella fase dell’installazione, sono importanti tanto quanto la qualità del prodotto e anzi possono pregiudicarne l’efficacia e la tenuta nel tempo. Perciò abbiamo scelto di intraprendere il percorso della posa in opera certificata con un ente terzo con cui annualmente condividiamo la redazione di linee guida e protocolli da seguire, la cui implementazione viene verificata annualmente dall’ente direttamente in cantiere. In questo modo il cliente ha come garanzia sia la nostra, sia quella dell’ente terzo» spiega Daniela Zanellato.

A distanza di sei anni dall’avvio dell’azienda il primissimo socio di Daniela è venuto a mancare, «mi sono trovata sola a gestire questa macchina lanciata a folle corsa. Fortunatamente ho sempre avuto collaboratori fantastici, ho considerato questa azienda come il mio terzo figlio e per sette anni sono andata avanti da sola» prosegue la titolare. Innovare un’azienda commerciale, significa anche capirne i tempi e le maturazioni: «A un certo punto ho capito che per far compiere all’azienda quell’ulteriore passo era necessario condividerne la guida con il mio attuale socio, Ernesto Pozzobon, che si è assunto la responsabilità della parte cantieristica e tecnica» racconta Zanellato.

La Open serramenti ha tessuto una lunga e prolifica storia aziendale, tanto da essere diventata uno dei rivenditori storici per molti dei fornitori di qualità e affidabili, che ha mantenuto fin dall’inizio.

Se negli anni Novanta fare questo mestiere significava limitarsi a scegliere articolo o colore, oggi l’attività è molto più complessa necessariamente concentrata anche sulle competenze tecniche, sia quelle fiscali sia quelle progettuali. «Quando un cliente esce dal nostro showroom voglio che abbia con sé un patrimonio nuovo di conoscenze scientifiche, non importa se poi acquisterà da qualcun altro. Mi interessa fornire conoscenze, strumenti per poter fare un acquisto consapevole» prosegue Daniela Zanellato. La cura del cliente inizia dal primo ingresso fino a tre anni dopo la vendita, al cui scadere viene programmato un “primo tagliando gratuito”, ovvero un sopralluogo di verifica dello stato di conservazione dei serramenti, delle regolazioni, delle finiture, un controllo generale, fornendo laddove necessario anche qualche consiglio per la manutenzione. Un passaggio utile a verificare le prestazioni del prodotto. «Si instaura così un rapporto di fiducia con il cliente, proprio questo aspetto di empatia è quello che credo più abbia caratterizzato il mio percorso personale di lavoro. Penso che questo sia il valore aggiunto dell’essere una donna imprenditrice» conclude Daniela Zanellato.

https://www.corrieredelleconomia.it/2020/07/20/open-serramenti-uninnovazione-lunga-26-anni/
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Alla Open serramenti, pronti a gestire la cessione del credito

Daniela Zanellato titolare dell’azienda trevigiana: «Per la Fase 3 ci siamo specializzati nella gestione delle pratiche fiscali per sfruttare al meglio gli incentivi statali»

I nuovi incentivi statali sono la sfida per le aziende nella gestione del credito. Alla Open Serramenti di Istrana (Treviso) «siamo pronti a partire e fornire garanzie nella gestione della pratica alla luce dei nuovi strumenti governativi» conferma Daniela Zanellato, fondatrice nel 1994 dell’azienda trevigiana. «Occorre affrontare la complessa triangolazione che si instaura quando si decide di percorrere la via della cessione del credito, affinché avvenga in modo sicuro e affidabile. Affinché accada, il meccanismo deve essere collaudato attraverso accordi con società terze solide che acquisiscano il credito» prosegue l’imprenditrice che in oltre venticinque anni ha rivoluzionato il settore della fornitura di serramenti, trasformandola da attività di pura vendita ad attività di consulenza e servizi.

Partiti nel 1994 con un punto vendita di 46 metri quadrati, oggi la Open Serramenti è uno showroom, con dipartimento vendite e ufficio tecnico di quasi 400 metri quadrati. Quello dei serramenti e dell’edilizia è un settore che oggi vive la grande sfida degli ecoincentivi statali previsti dal Decreto Rilancio: «La vera novità è che anche per l’Ecobonus (la restituzione del 50% in caso di importanti ristrutturazioni) si prevede la modalità straordinaria della cessione del credito d’imposta, uniformandolo al Superbonus. Perciò la consulenza fiscale nel capire a quale strumento si possa accedere, in che modo e con quali garanzie, in questa fase è non meno importante della consulenza tecnica e del servizio post vendita, almeno quanto la certificazione della posa in opera, fondamentale tanto quanto la qualità del prodotto» conclude Zanellato.

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